L’abilità al lavoro di solito non viene pregiudicata da un’eventuale infezione da HIV e, in linea di principio, non esistono professioni che una persona con HIV non possa esercitare a causa della propria diagnosi.

Quali domande sono lecite in un colloquio di lavoro?

Durante un colloquio di lavoro, il datore o la datrice di lavoro può chiedere solo informazioni strettamente connesse al futuro rapporto di lavoro e rilevanti per la stipula del contratto lavorativo. Una domanda su un’ipotetica infezione da HIV è lesiva del diritto della persona e pertanto non è consentita. Se la domanda dovesse comunque essere posta, è lecito dare una risposta non veritiera (menzogna per legittima difesa).

Esistono professioni che una persona con HIV non può esercitare?

Le persone con HIV possono esercitare tutte le professioni in Svizzera, anche quelle mediche e sanitarie, dove potrebbe verificarsi un contatto con il sangue di altre persone. Se vengono rispettate le normali misure igieniche previste non sussiste alcun pericolo di trasmissione del virus dell’HIV.

Le casse pensioni e le assicurazioni d’indennità giornaliera per malattia possono porre domande sulla salute?

Nell’ambito della previdenza professionale obbligatoria non possono essere poste domande relative allo stato di salute. Diversa è la situazione per quanto riguarda la previdenza sovraobbligatoria: in tal caso le domande sullo stato di salute sono consentite e devono essere risposte in modo veritiero. La cassa pensione può quindi esprimere una riserva di massimo cinque anni per l’HIV. Se si cambia cassa pensione, la durata della riserva deve essere riconosciuta per intero dalla nuova cassa pensione.

Poiché l’assicurazione d’indennità giornaliera è un’assicurazione facoltativa, gli assicuratori hanno per legge la facoltà di verificare lo stato di salute dei richiedenti ed escludere le persone con malattie preesistenti. Tuttavia, la maggior parte delle assicurazioni collettive d’indennità giornaliera non richiede tali controlli sanitari e accetta tutti i dipendenti di un’azienda, indipendentemente dal loro stato di salute e senza controllo sanitario.

È lecito un licenziamento a causa dell’HIV?

Il licenziamento a causa dell’HIV è un abuso perché la condizione dell’HIV di solito non ha alcuna influenza sull’abilità al lavoro e rientra quindi nelle caratteristiche personali. Anche se la persona licenziata può dimostrare l’abuso, il licenziamento pone comunque fine al rapporto di lavoro. Tuttavia, se il tribunale accerta l’esistenza di un abuso, il datore o la datrice di lavoro potrebbe dover versare un’indennità pari a un massimo di sei mesi di stipendio. 

I datori di lavoro possono alludere allo stato di salute in una lettera di referenze?

No, in linea di principio ai datori di lavoro non è consentito fare allusioni allo stato di salute dei dipendenti in una lettera di referenze, a meno che lo stato di salute non abbia influenzato in modo significativo sulle prestazioni e continuerà a farlo anche in futuro. Non è mai consentito menzionare diagnosi.

Informazioni dettagliate sono disponibili nell’opuscolo Lavoro e HIV (in tedesco e francese) e nella «guida giuridica HIV» (capitolo «diritto del lavoro») in tedesco, francese e inglese.

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